Stiamo continuando nella Chirurgia della Casa di Cura Rizzola a riprendere la terapia delle ulcere degli arti inferiori e le complicanze del piede diabetico. I filmati compressi in due minuti vengono messi su Youtube e si possono vedere dal sito della MPSystem cliccando su YOUTUBE o andando direttamente su YouTube e scrivendo in “search” Dott Madeyski
La settimana prossima saranno prossima anche le versioni dei filmati sottotitolati in spagnolo
Inquadramento del problema
Eziologia
I problemi vascolari legati a deficit arterioso e alla insufficienza venosa rappresentano la causa principale delle lesioni trofiche degli arti inferiori .
Le cause sono in ordine di frequenza: insufficienza venosa, deficit arterioso, diabete, traumi , decubiti, iatrogeniche e neoplastiche
Classificazione delle Ulcere e delle Lesioni devitalizzate degli arti Inferiori
Flebostatiche
Arteriose
traumatiche
collagenopatiche
Diabetiche
neoplastiche
Epidemiologia e frequenza statistica e numeri
Si stima che in Italia tale patologia colpisca
1,5% della popolazione
5% della popolazione over 65 anni
In Italia si stima che 2 milioni di individui e le loro famiglie siano coinvolte nel problema
Problema sociale
La diffusione di tale malattia è strettamente correlata tanto all’invecchiamento della popolazione , quanto alle condizioni di vita e al livello di cultura di base degli individui che ne sono potenzialmente soggetti
Problemi per il paziente
Il malato di tali lesioni , che per definizioni sono croniche, è spesso inabile, sofferente, maleodorante, depresso
Problemi per la famiglia
Tale patologia coinvolge pesantemente l’ambiente familiare. Necessità di assistenza fisica, difficoltosa ricerca di personale medico e paramedico
Il malato si trova di fatto isolato ( spesso maleodorante) con effetti psicologici negativi. E tutto questo accompagna il malato e la famiglia negli anni. Decorso lento e non definito
Problemi per la società: costi
Tale patologia incide in maniera rilevante sul costo della sanità: Terapia cronica in quanto spesso non si può eliminare la causa il miglioramento dipende dalle risposte individuali,dall’età e dalla patologie associate oltre dalle cause e concause
Costi diretti
cure e materiali utilizzati, reparti e servizi pubblici o convenzionati, medicina di base,assistenza domiciliare integrata e residenze sanitarie per anziani, spese per diagnosi
Costi indiretti
giornate lavorative perse sia dal paziente che dai familiari coinvolti e eventuali costi per assicurazioni.
Conseguenze sociosanitarie di trattamenti inadeguati
Per il Paziente
infezioni, gangrena, amputazioni e in ogni caso complicanze sanitarie e relazionali .
Per i familiari
infezioni, gangrena, amputazioni e in ogni caso complicanze sanitarie e relazionali .
Per la sistema sanitario nazionale
maggiori costi per le complicanze
Ricordarsi che
- Trattasi di patologia cronica
- Non guarigione defintiva
- Valutazione costi/benefici
- Qualità della vita
Descriviamo le indicazioni e la metodologia da applicare per utilizzare in maniera ottimale e razionale la ossigenoterapia normobarica con il dispositivo Ulcosan
INDICAZIONE DI DI UTILIZZO
indicazioni
metodologia di trattamento
Durata di trattamento
Indicazione ( patologie trattate)
Ulcere flebostatiche
Ulcere diabetiche (piede diabetico)
Ulcere in arteriopatici
Lesioni traumatiche
Lesioni iatrogene
Ulcere varie
Metodologia del trattamento
Indicazione, per quanto possibile, precisa alla ossigenoterapia. Tale indicazione deve essere posta da un medico specialista in chirurgia Generale, chirurgia vascolare, dermatologia, diabetologia o da un medico che abbia un’esperienza e competenza su tale patologia
Indicazione, per quanto possibile, precisa alla ossigenoterapia. Tale indicazione deve essere posta da un medico specialista in chirurgia Generale, chirurgia vascolare, dermatologia, diabetologia o da un medico che abbia un’esperienza e competenza su tale patologia
La possibilità della ossigenoterapia e la modalità di somministrazione deve essere saggiata e valutata da personale medico o paramedico in quanto la sensibilità alla dose, al tempo e alla umidità sono individuali
Le uniche sostanze usate dalla medicazione sono rappresentate da soluzione fisiologica per la detersione prima e dopo l’applicazione dell’ossigeno. Non vengono usate betadine o medicazioni vasellinate o che non lasciano passare l’ossigeno
Se la lesione è dolente , oltre ad aumentare l’umidità si può bagnare la lesione con marcaina o altro anestetico locale.
Procedura corretta validata
Sfasciatura della lesione
Sua detersione con garza bagnata con fisiologica (non coprire la lesione con nessuna medicazione);
Introduzione dell’arto nella camera per ossigeno
Chiusura della stessa possibilmente sopra al ginocchio
Erogazione dell’ossigeno in prossimità della lesione a secondo la sensibilità del paziente con un flusso tra i 3 e i 5 LT al minuto per 10 minuti e quindi a 3 LT al minuto
La durata complessiva salvo casi particolari è di un’ora.
Alla fine eseguire detersione con garza bagnata di fisiologica e quindi coprirla con garza con la stessa soluzione o con anestetico locale se la lesione è dolorosa
Durata del trattamento
La durata del trattamento per giorno è indicata dal medico che pone l’indicazione e che segue il paziente e l’evoluzione della ferita, in ogni modo consigliamo le seguenti direttive:
Il trattamento deve essere eseguito giornalmente.
E’ preferibile eseguire due applicazioni al dì di un’ora ciascuna
Durata del trattamento: effetti
Il miglioramento viene constatato generalmente dopo 10-15 giorni e si evidenzia alla terza settimana di applicazioni.
ogni caso comunque presenta delle variabili individuali date dal soggetto con a fattori etiologici e patologie concomitanti variabili.
Non ci sono controindicazioni per un trattamento anche di 4 ore al giorno secondo l’esperienza di diversi casi
Valutazione dei risultati
E’ utile e dovrebbe essere prassi fotografare la lesione al momento della prima visita e prima della detersione chirurgica o medica.
La lesione sarà poi fotografata ad intervalli regolari decisi dall’equipe medica.
Con software opportuno si possono misurare i diametri della lesione, la sua profondità, la sua superficie e la sua circonferenza e se possibile eseguire e registrare dei grafici che dimostrino il comportamento della lesione e l’efficacia o meno della terapia
Importante é
Fotografare
Annotare le variazioni oggettive
Annotare le impressioni soggettive riferite dal paziente.
Parametri di valutazione
Prendere in considerazione
i dati del paziente
le cause
i fattori concausali
le patologie associate
i farmaci in uso
la nascita e la durata della lesione
i sintomi dichiarati dal paziente
la secrezione
le caratteristiche della lesione e del tessuto di granulazione
Ricordiamo che la ossigenoterapia non fa miracoli ma deve essere usata con razionalità e solo per le indicazioni che sono precise e valutate da un medico ( patologie trattate)
Ulcere flebostatiche
Ulcere diabetiche (piede diabetico)
Ulcere in arteriopatici
Lesioni traumatiche
Lesioni iatrogene
Ulcere varie
All’interno negli articoli troverete la metodologia della terapia
I protocolli sono adoperati nelal divisione di Chirurgia della Casa di Cura Rizzola
Definizione di ulcera
Perdita di sostanza legata a modificazioni emodinamiche, emoreologiche e coagulative: nella sua genesi è fondamentale l’impegno del microcircolo e conseguente compromissione del trofismo tissutale. Rappresenta l’epifenomeno di varie patologie che hanno alla base un insufficiente apporto ematico con conseguente ipossia ed infezione (Bimonte).
Classificazione
1) Ulcere da stasi venosa
2) Ulcere arteriose
3) Ulcere traumatiche
4) Ulcere da collagenopatie
5) Ulcere diabetiche
Fisiopatologia dell’ ulcera
La ossimetria transcutanea ha evidenziato a livello delle lesioni vasculopatiche una pO2 di 5-10 mm di Hg.
Tale valore è incompatibile con la vita delle cellule e impedisce la proliferazione e l’azione dei leucociti che richiedono valori di pO2 di 30-40 mm di Hg: da ciò deriva il pericolo di infezione.
Anche la sintesi del collagene a partenza dai fibroblasti non può prescindere dall’ossigeno.
Nelle condizioni di relativa ipossia si formerà un collagene immaturo e poco stabile con inevitabili problemi di cicatrizzazione.
Per la riepitelizzazione dell’ ulcera necessita di
a) Un apporto ottimale di ossigeno
b) Una completa detersione della lesione
c) Una buona perfusione ematica
La terapia delle ulcere interessa fattori locali e sistemici.
1) Terapie mediche
2) Terapie chirurgiche
3) Terapia con camera iperbarica
4) Terapia con ossigeno normobarico
5) Terapia con ossigeno-ozono
Razionale della ossigenoterapia iperbarica
Ripristina la diffusione dell’O2 dai capillari alle cellule ove questa è impedita o per diminuzione della perfusione ematica o per ispessimento dei mezzi di transito (edema, membrane piogeniche, tessuti necrotici)
La concentrazione di ossigeno nella camera iperbarica è del 23% ma non arriva a contatto della lesione trofica in quanto la lesione rimane medicata e coperta
L’ossigeno disciolto nel plasma è pari a 6 cc%
Razionale della ossigenoterapia normobarica
La concentrazione di ossigeno nella camera normobarica è del 95% e arriva a contatto della lesione in quanto la terapia viene fatta senza alcuna garza oi medicazione
L’ossigeno agisce quindi direttamente stimolando il tessuto di granulazione e il collagene. Tenete presente che la lesione deve essere detersa da zone necrotiche e fibrina
L’aumento di ossigeno disciolto nel plasma non avviene e quindi rimane all’incirca al 2 cc%
DIFFERENZE
TRA CAMERA IPERBARICA
E CAMERA DISTRETTUALE.
Sostanzialmente la camera iperbarica agisce grazie all’aumento dell’ossigeno disciolto mentre la camera distrettuale agisce grazie alla elevata concentrazione di ossigeno a livello delle lesioni trofiche
Camera iperbarica vantaggi
Aumento dell’O2 disciolto
Azione battericida
Azione antiedema
Azione cicatrizzante
Camera iperbarica svantaggi
Non sopportata da molti pazienti per
-Problemi cardiaci,vestibolari, psicologici,ecc.
-Numero limitato di centri.
-Problemi di trasporto.
-Elevati costi
Camera normobarica Vantaggi
Elevata concentrazione d ossigeno sulla lesione
Nessuna controidicazione locale o sistemica
Uso domiciliare
Elevata compliance
Efficacia documentata
Basso costo d’acquisto e di esercizio Costo sociale
Facile reperibilità
Assenza di controindicazioni
Rapido training del personale
Svantaggi
Nessun aumento di ossigeno disciolto nel plasma
Ma nessuna controindicazione
Razionale della ossigenoterapia iperbarica
Ripristina la diffusione dell’O2 dai capillari alle cellule ove questa è impedita o per diminuzione della perfusione ematica o per ispessimento dei mezzi di transito (edema, membrane piogeniche, tessuti necrotici)
Razionale della ossigenoterapia normobarica
L’ossigeno ad elevata concentrazione stimola il tessuto di granulazione , combatte la presenza di batteri e favorisce la rigenerazione del collagene oltre a diminuire l’edema e la secrezione
DIFFERENZE TRA CAMERA IPERBARICA E CAMERA DISTRETTUALE.
Sostanzialmente la camera iperbarica agisce grazie all’aumento dell’ossigeno disciolto mentre la camera distrettuale agisce grazie alla elevata concentrazione di ossigeno a livello delle lesioni trofiche
Ora ufficialmente anche nella Diabetologia dell’Ospedale di Castelfranco Veneto e nella Diabetologia dell’Ospedale di Mentebelluna la terapia con ossigenoterapia normobarica vìene usata con l’ULCOSA;
Qui sotto riportiamo parte della delibera
DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE dott. Renato Mason, nominato con D.P.G.R. n. 245 del 31.12.2007 n. 803 del 12 luglio 2012
DELIBERA
1) di accettare, a titolo di donazione da parte degli Enti precisati in parte narrativa, i seguenti beni: – n. 1 dispositivo per Ossigenoterapia topica mod. ULCOSAN 25025 destinato al S.S.D. Diabetologia del P.O. di Montebelluna;
– n. 1 dispositivo per Ossigenoterapia topica mod. ULCOSAN destinato al S.S.D. Diabetologia del P.O. di Castelfranco Veneto;
Nell’ambito del Reparto di Chirurgia della Casa di Cura Rizzola a San Donà di Piave è in funzione un ambulatorio dedicato alla diagnosi e alla terapia delle ulcere degli arti inferiori e delle complicanze del piede diabetico. Tali lesioni sono spesso di difficile diagnosi eziologica e di difficile terapia. Nel Reparto si pratica la terapia con ossigenoterapia normobarica che il paziente può seguire poi a domicilio: in tale maniera si cerca di portare alla guarigione e di diminuire le recidive che sono frequenti. Il vantaggio che il paziente può ridurre al minimo la degenza ospedaliera.
In questo video si osserva la asportazione della seconda falange del 5* dito di un piede diabetico affetto di osteite in piede diabetico
Successivamente la ossigenoterarpia normobarica con ULCOSAN porta al mantenimento del quinto dito
terapia piede diabetico
http://youtu.be/9KywactMT0M
Non ci stancheremo mai di dire che la pulizia o la toilette chirurgica di una ulcera è la base per porre il piano di una possibile guarigione di ogni tipo di ulcera La toilette spesso è chiamata con il termine di ” debridement” o anche di ” detersione ” della ulcera. La toilette eseguita in modo corretto è la base per una possibile guarigione del letto della ulcera sia questa acuta o cronica, sia venosa o arteriosa o di altra eziologia.
La toilette chirurgica della lesione riduce la carica batterica della lesione ed accelera la riepitelizzazione, normalmente impedita dalla presenza di tessuto necrotico. La lesione può essere detersa con varie metodi e varie medicazioni ma noi crediamo che solo una corretta detersione chirurgica possa rimuovere in tempi brevi ogni tessuto necrotico e in ogni caso non vitale.
La toilette chirurgica va eseguita in presenza di tessuto necrotico ma anche in presenza di sola fibrina o di tessuto fibrosi non vitale.
Dopo la detersione noi consigliamo solo di fare impacco con fisiologica e null’altro. Se la detersione è stata corretta non ci sarà bisogno di mettere garze con antibiotico in quanto la lesione non avrà più germi e con l’ossigeno permetterà ad eventuali sistemi enzimatici o proteolitici di continuare ad avere un tessuto senza infiammazioni batteriche
Non mettiamo mai garze grasse di vario tipo in quanto siamo convinti che solo l’ossigeno possa stimolare il tessuto di granulazione e una garza grassa o vasellinata non lascia respirare il tessuto
Nelle ulcere di origine arteriosa, la toilette chirurgica deve essere eseguita nello stesso modo di quanto si fa nelle ulcere flebostatiche. Alcuni affermano che è controindicata tale toilette per i problemi che questa può creare per una scarsa irrorazione dell’area durante il processo di risoluzione della lesione. Ma noi cediamo che se la detersione viene fatta in maniera corretta lasciando i tessuti vitali e non ischemizzano la lesione e la cute perilesionale anche qui si metterà la base perchè un tessuto di granulazione venga stimolato dall’osssigeno normarico che noi usiamo con l’Ulcosan.
Riteniamo che una corretta ossigenoterapia normobarica con Ulcosan sia un elemento fondamentale di stimolazione del tessuto di granulazione e questo si possa avere solo dopo una buona detersione chirurgica delle lesioni