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Prevenzione dell’osteoporosi e delle lesioni agli arti inferiori nell’anziano fragile e terapia con Ulcosan
 
Prevenzione dell’osteoporosi e delle lesioni agli arti inferiori nell’anziano fragile. Efficacia di un approccio multidisciplinare e descrizione di un caso. U.F di Chirurgia e Lungodegenza Geriatrica Riabilitativa Casa di Cura Sileno e Anna Rizzola, San Donà di Piave (Ve) Riportiamo un articolo che dimostra come l’approccio multidisciplinare risulta utile. Se tale approccio fosse praticato più spesso si avrebbero risultati migliori in tante patologie. In questo caso la collaborazione tra lungodegenza, Riabilitazione e Chirurgia ha ottenuto dei risultati che pochi si aspettavano in così breve tempo. E questa volta si trattava di una patologia postraumatica che aveva provocato una lesione trofica di difficile gestione su di una paziente debilitata. Ma tale collaborazione può essere presente in tante altre patologie La relazione che segue è stata redatta dal Dr Francescon Specialista in geriatria e in Osteoporosi L’anziano fragile è una entità clinica studiata dalle Società Scientifiche Geriatriche, in particolare negli ultimi 20 anni, perché l’invecchiamento demografico della popolazione ha comportato l’aumento soprattutto degli ultraottantenni, i cosidetti grandi vecchi, che possono andare incontro alla cosidetta sindrome da fragilità. In questi pazienti le patologie sono di solito multiple e la loro interazione rende difficile una diagnosi precisa. Frequenti risultano pure le complicanze rilevate in questi soggetti, a volte anche chirurgiche o dovute a cadute o conseguenti a malnutrizione, disidratazione, confusione mentale, uso di farmaci, infezioni etc. Recentemente è giunto alla nostra osservazione un paziente che ben si presta alla descrizione come esempio paradigmatico ”dello stato di fragilità” sottolineando, inoltre, come sia importante, nell’anziano fragile, una prevenzione dell’osteoporosi, delle cadute e delle lesioni ischemiche agli arti inferiori. La paziente, una donna di 84 anni, già nel Gennaio del 2013 era stata ricoverata presso la nostra Struttura per broncolpolmonite dx a lenta risoluzione, ciò aveva comportato l’allettamento prolungato della signora che era stata anche sottoposta alle cure del caso compreso, l’ossigeno terapia. Dopo ciclo di FKT aveva ripreso, seppur con difficoltà la deambulazione a piccoli passi, con sostegno di un accompagnatore. La donna era affetta dalla seguente polipatologia: cardiopatia ipertensiva con valvulopatia aortica, fibrillazione atriale cronica in scompenso , pregressa ulcera gastrica, anemia carenziale, ipotiroidismo in trattamento sostitutivo, insufficienza respiratoria cronica. Fortunamente le funzioni cognitive erano conservate, leggeva ogni giorno più di un quotidiano e fino a circa sei mesi fa guidava anche l’automobile. Dopo la dimissione le sue condizioni generali si erano stabilizzate, ma un giorno, mentre veniva aiutata dalla figlia a scendere le scale della sua abitazione, cadeva accidentalmente coinvolgendo anche la figlia che a sua volta si procurava una frattura della spalla . L a paziente si procurava una vasta lacerazione al polpaccio di sinistra con importante perdita anche di massa muscolare; nella caduta per sua fortuna, la figlia, con il suo corpo attutiva la caduta della signora, altrimenti la frattura femorale sarebbe stata pressochè certa in quanto affetta da osteoporosi di grado elevato. Ricoverata in altro Ospedale , venne inviata alla Chirurgia della Casa di Cura Rizzola in quanto l?Ospedale di provenienza era sprovvisto della ossigenoterapia normobarica. Dopo la terapia chirurgica la paziente è stata gestita con approccio multidisciplinare dalle equipe di Chirurgia e di Lungodegenza Geriatrica Riabilitativa della Clinica Rizzola di San Donà di Piave. E’ stata eseguita toilette chirurgica che ha richiesto sacrificio anche di parte muscolare e suture delle masse muscolari. Seguita anche per la componente medica è stata emotrasfusa e curati i vistosi gonfiori alle gambe che avrebbero ostacolato la guarigione delle lesioni; successivamente ha continuato le cure anche antibiotiche per la prevenzione di infezioni e seguito applicazioni di Ossigeno terapia in camera normobarica per favorire la guarigione, come si evidenzia nelle foto documentanti le lesioni alla gamba, prima e dopo le cure. Alcuni giorni fa, è stata dimessa in compenso ripristinato e con recupero delle capacità di deambulazionie, come prima del ricovero. Lo stato mentale durante la degenza è sempre risultato adeguato, negli ultimi giorni aveva ripreso l’abituale lettura dei suoi due quotidiani. Seguono le fotografie della lesione all’ingresso e dopo 2 settimane e quindi una foto alla terza, quarta settimana dopo ossigenoterapia e alla dimissione.

lesione all’ingresso

In ordine si vede la lesione all’ingresso, dopo 2 settimane e quindi dopo 3, 4 settimane e dopo 5 alla dimissione