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Meccanismo d’azione dell’ossigeno

L’ossigeno riveste un ruolo di fondamentale importanza in numerosi processi biochimici e fisiologici che stanno alla base delle funzioni di crescita e mantenimento cellulare e tessutale.

L’ossigeno è richiesto nei processi di respirazione cellulare e nella produzione di proteine da parte del macchinario cellulare.

La sintesi e deposizione di collagene dipendono entrambe dall’idrossilazione delle proline in presenza di ossigeno da parte dell’enzima prolina idrossilasi.

I processi di angiogenesi ed epitelizzazione sono anch’essi dipendenti dall’ossigeno.

In condizioni fisiologiche, la riduzione del flusso ematico, l’edema infiammatorio o da stasi, le lesioni fisico-chimiche o qualsiasi alterazione del trasporto o della diffusione dell’ossigeno, provocano sofferenza o morte cellulare.

L’ossigenoterapia iperbarica tradizionale utilizza la somministrazione di ossigeno al 23% in camere iperbariche in cui la pressione atmosferica è maggiore  da 2 a 2,5 AT.

 Nella camera iperbarica si ottiene un aumento della frazione di ossigeno disciolta nel plasma e di conseguenza una sua diffusione più rapida ed in maggior quantità nei liquidi extra ed intracellulari supplendo così all’ insufficienza circolatoria meccanica e metabolica.

Nell’ULCOSAN ovvero nella camera normobarica la somministrazione di ossigeno in essa raggiunge una concentrazione del 95% in 6 minuti, mentre rimane invariata la pressione atmosferica

Nell’ULCOSAN quindi l’ossigeno non viene trasportato tramite il plasma nei tessuti da curare ma tali tessuti ne vengono a contatto direttamente

IN questo modo i tessuti che difficilmente vengono raggiunti dal sangue, dal plasma e dall’ossigeno da esso trasportato perche la irrorazione le vascolarizzazione sono scarse per una arteriopatia e per danni vasali dovuti al diabete vengono lo stesso stimolati a granuleggiare dalla maggior concentrazione dell’ossigeno