Ultimamente è stato posto in commercio anche in Europa ( Irlanda ) e da qui importata in Italia una camera per ossigenoterapia localizzata o distrettuale. Ma si differenzia dall’ULCOSAN. Non tanto per la forma che è simile ma il principio.
Infatti l’ULCOSAN lavora in normobarismo ( un iperbarismo che non supera i 2mm di mercurio quello della atmosfera nella quale ci troviamo).
Noi siamo convinto che nella maggioranza dei casi si deve lavorare in normobarismo in un dispositivo distrettuale e lo abbiamo dimostrato quando abbiamo presentato il nostro primo dispositivo nel Congresso a San Donà di Piave nel 2003. A quel tempo il dispositivo si chiamava CAMERA NORMOBARICA DISTRETTUALE DI MADEYSKI ed era simile e adoperava gli stessi principi e metodi. Era differente come peso, come struttura e come accessori. Con il tempo siamo passati ad un successivo modello chiamato VITOSAN che si presentava sia in versione ospedaliera che domiciliare.
Nel 2007 abbiamo brevettato il modello tutt’ora in vigore chiamato ULCOSAN.
Ma il principio di funzionamento era sempre lo stesso e cioè lavorava in normobarismo
Perché riteniamo che lavorare in iperbarismo in un dispositivo distrettuale non sia l’ideale e , anzi, che in alcuni casi, possa essere dannoso.
Una cosa è la camera iperbarica generale nel quale il pazienta entra con tutto il corpo e quindi l’iperbarismo comprime in maniera armonica tutti i segmenti del corpo e una cosa è la camera distrettuale iperbarica in cui la forza dell’iperbarismo si esplica solo sui esposti dentro la camera stessa.
Allora pensate: se l’arto viene introdotto nel dispositivo e tale dispositivo viene chiuso ad un livello ( generalmente sopra il ginocchio) la pressione dell’iperbarismo viene a comprimere il segmento dell’arto ove agisce la pressione. E cioè si crea una compressione a livello della coscia sopra il ginoccio. Ma la compressione a quel livello, seppur limitata, porterò a compressione venosa e linfatica aumentando la stasi già esistente. Se poi l’arto e la patologia fosse dovuta a deficit arterioso la compressione a livello della coscia aumenterebbe la diminuzione di afflusso del sangue arterioso.
Ecco il motivo che per non creare sofferenza all’arto per compressione venosa, linfatica o arteriosa è giusto lavorarare nel dispositivo in maniera normobarica.
Un certo iperbarismo va bene negli arti ustionati sempre che non ci sia edema o in alcuni casi di piede diabetico se la circolazione è buona da un punto di vista arterioso
Queste motivazioni sono quelle che giustificano l’efficacia dell’ULCOSAN che lavora con ossigeno in norbarismo. Il lavorare in iperbarismo con in un iperbox deve essere ben valutato.
Noi crediamo pertanto che solo l’ossigenoterapia distrettuale in normobarismo sia assolutamente prima di controindicazioni e può essere usata tranquillamente con ottimi benefici sia per le ulcere venose che arteriose, che per il piede diabetico e per ogni patologia con sofferenza di tessuti esposti agli arti inferiori