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Differenza tra ossigeno terapia iperbarica e ossigeno terapia normobarica per la terapia delle ulcere degli arti inferiori e del piede diabetico

Spiegare la differenza tra ossigenoterapia iperbarica e ossigenoterapia normobarica è certamente una fatica inutile per molti ma non per tutti. Medici e addetti alla sanità o a operatori di centri sportivi o a sportivi di immersione sanno benissimo la differenza.

Ma non tutti sono addetti al lavoro e non tutti trattano o conoscono la differenza tra l’iperbarismo e il normarismo applicati alla terapia delle ulcere trofiche degli arti inferiori o alle complicanze del piede diabetico

Facciamo chiarezza

Definizione di ulcera trofica degli arti inferiori

Perdita di sostanza legata a modificazioni emodinamiche, emoreologiche e coagulative: nella sua genesi è fondamentale l’impegno  del microcircolo e conseguente compromissione del trofismo tissutale. Rappresenta l’epifenomeno di varie patologie che hanno alla base un insufficiente apporto ematico con conseguente ipossia ed infezione (Bimonte).

Definizione di complicanze del piede diabetico

Sono le lesioni che instaurano in un piede di un soggetto diabetico che presenta, per la storia naturale della microangioneuropatia tipica del diabete ,delle lesioni  che assomigliano pur con genesi diversa alle lesioni trofiche che sono presenti negli arti inferiori

Quale è la fisopatologia di tali lesioni ?

Fisiopatologia dell’ ulcera

La ossimetria transcutanea ha evidenziato a livello delle lesioni vasculopatiche una  pO2  di 5-10 mm di Hg.

Tale valore è incompatibile con la vita delle cellule e impedisce la proliferazione e  l’azione dei leucociti che  richiedono valori di pO2 di 30-40 mm di Hg: da ciò deriva il pericolo di infezione.

 

Anche la sintesi del collagene  a partenza dai fibroblasti non può prescindere dall’ossigeno.

Nelle condizioni  di relativa ipossia  si formerà un collagene immaturo e poco stabile con  inevitabili problemi di cicatrizzazione.

                                                       

Per la riepitelizzazione dell’ ulcera necessita di

a)   Un apporto ottimale di ossigeno

b)   Una completa detersione della lesione

c)   Una buona perfusione ematica

Quindi per agire su tali lesioni dobbiamo agire sulla causa che spesso pè circolatoria e quindi dobbiamo migliorare la circolazione arteriosa o venosa ma dobbiamo in ogni caso migliorare l’apporto di ossigeno ai tessuti lesi.,

L’ossigeno riveste un ruolo di fondamentale importanza in numerosi processi biochimici e fisiologici che stanno alla base delle funzioni di crescita e mantenimento cellulare e tessutale.

L’ossigeno è richiesto nei processi di respirazione cellulare e nella produzione di proteine da parte del macchinario cellulare.

La sintesi e deposizione di collagene dipendono entrambe dall’idrossilazione delle proline in presenza di ossigeno da parte dell’enzima prolina idrossilasi.

I processi di angiogenesi ed epitelizzazione sono anch’essi dipendenti dall’ossigeno.

In condizioni fisiologiche, la riduzione del flusso ematico, l’edema infiammatorio o da stasi, le lesioni fisico-chimiche o qualsiasi alterazione del trasporto o della diffusione dell’ossigeno, provocano sofferenza o morte cellulare.

Come agisce l’iperbarismo e come il normobarismo verso la lesione trofica ?

L’ossigenoterapia iperbarica tradizionale utilizza la somministrazione di ossigeno al 23% in camere iperbariche in cui la pressione atmosferica è maggiore  da 2 a 2,5 AT.

 Nella camera iperbarica si ottiene un aumento della frazione di ossigeno disciolta nel plasma e di conseguenza una sua diffusione più rapida ed in maggior quantità nei liquidi extra ed intracellulari supplendo così all’ insufficienza circolatoria meccanica e metabolica.

Nell’ULCOSAN ovvero nella camera normobarica la somministrazione di ossigeno in essa raggiunge una concentrazione del 95% in 6 minuti, mentre rimane invariata la pressione atmosferica

Nell’ULCOSAN quindi l’ossigeno non viene trasportato tramite il plasma nei tessuti da curare ma tali tessuti ne vengono a contatto direttamente

IN questo modo i tessuti che difficilmente vengono raggiunti dal sangue, dal plasma e dall’ossigeno da esso trasportato perche la irrorazione le vascolarizzazione sono scarse per una arteriopatia e per danni vasali dovuti al diabete vengono lo stesso stimolati a granuleggiare dalla maggior concentrazione dell’ossigeno

Razionale della ossigenoterapia iperbarica

 Ripristina la diffusione dell’O2 dai capillari alle cellule ove questa è impedita o per diminuzione della perfusione ematica o per ispessimento dei mezzi di transito (edema, membrane piogeniche, tessuti necrotici)

La concentrazione di ossigeno nella camera iperbarica è del 23% ma non arriva a contatto della lesione trofica in quanto la lesione rimane medicata e coperta

L’ossigeno disciolto nel plasma è pari a 6 cc%

Razionale della ossigenoterapia normobarica

La concentrazione di ossigeno nella camera normobarica è del 95% e arriva a contatto della lesione in quanto la terapia viene fatta senza alcuna garza oi medicazione

L’ossigeno agisce quindi direttamente stimolando il tessuto di granulazione e il collagene. Tenete presente che la lesione deve essere detersa da zone necrotiche e fibrina

L’aumento di ossigeno disciolto nel plasma non avviene e quindi rimane all’incirca al 2 cc%

 DIFFERENZE

TRA CAMERA IPERBARICA 

E CAMERA  DISTRETTUALE.

Sostanzialmente la camera iperbarica agisce grazie all’aumento dell’ossigeno disciolto mentre la camera distrettuale agisce grazie alla elevata concentrazione di ossigeno a livello delle lesioni trofiche

 

Camera iperbarica vantaggi

Aumento dell’O2 disciolto

Azione battericida

Azione antiedema

Azione cicatrizzante

 

Camera iperbarica svantaggi

Non sopportata da molti pazienti per

-Problemi cardiaci,vestibolari, psicologici,ecc.

 -Numero limitato di centri.

-Problemi di trasporto.

-Elevati costi

 

Camera normobarica Vantaggi

 

Elevata concentrazione d ossigeno sulla lesione

Nessuna controidicazione locale o sistemica

Uso domiciliare

Elevata compliance

Efficacia documentata

Basso costo d’acquisto e di esercizio Costo sociale

Facile reperibilità

Assenza di controindicazioni

Rapido training del personale

 

Svantaggi

Nessun aumento di ossigeno disciolto nel plasma

Ma nessuna controindicazione

 

Concludendo questa disamina sulla terapia in iperbarismo  e sulla terapia in normobarismo per quanto riguarda la lesioni trofiche degli arti inferiori e le complicanze del piede diabetico possiamo dire che nella nostra esperienza non si sono viste differenze tra una terapia  e l’altra. Certamente è difficile fare un raffronto in quanto non si può fare uno studio a doppio ceco in quanto ogni io persona è diversa dall’altra presentando differenze di patologie e di genesi delle lesioni.

Il fatto che ci è capitato spesso di trattare lesioni che erano state trattate in precedenza con la camera iperbarica e aver visto dei miglioramenti rispetto  alla terapia in iperbarismo , associata al fatto che la terapia in normobarismo può essere eseguita da tutti e nel proprio domicilio ci fa concludere che , salvo patologie particolari, la terapia dell’ossigeno in norbarismo rappresenta una soluzione facile, senza controindicazioni con indubbi vantaggi. Anche se nessuna terapia fa miracoli.