Ma le caratteristiche cliniche nei diabetici sono molto diverse da quelle di un arteriopatico senza diabete
L’arteriopatia negli arteriopatici colpisce maggiormente gli uomini, i fumatori , i età in genere avanzata o di media età. Colpisce in genere un arto solo o uno e a distanza il controlaterale. Non è frequente se non in età avanzata e può colpire tutte le arterie, a secondo dove si forma la stenosi del vaso, e quindi sia le grandi arterie che quelle terminali
L’arteriopatia nei diabetici e quindi nel piede diabetico colpisce in maniera frequente i diabetici, è precoce ed è rapidamente progbressiva. Colpisce nella stessa percentuale donne e uomini e ha sempre una relazione con il fumo. Colpisce tutte e due le gambe e in maniera particolare le estremità e quindi i piedi. Difficilmente che presenta un piede diabetico non andrà soggetto prima o poi a lesioni di piede diabetico al piede controlaterale. Poiché colpisce le arterie terminale con una patologia detta microangiopatia diabetica sarà più difficile itervenire chirurgicamente su tale arterie malate.
Il piede diabetico acuto è caratterizzato classicamente dalle sugenti forme
1.Ascesso e flemmone
sacche di pus che si formano a livello dei tessuti interni e si manifestano spesso con fistole che conducono alla cavità ascessuale o con cavità ascessuali nascoste nei piani fasciali con febbre spesso settica
In questo caso si deve intervenire velocemente drenando la cavità ascessuale e asportando i tessuti necrotici lasciando aperta le lesione. Si deve arrivare ad avere tessuti sani e granuleggianti e sanguinanti
Si deve dare una copertura antibiotica a largo spettro per anaerobi e aerobi
Si può poi associare la terapia iperbarica o noi riteniamo la ossigenoterapia normobarica con l’ULCOSAN che agisce stimolando i tessuti sani e il tessuto di granulazione combattendo anche le infezioni
A volte il paziente arriva tardi con una gangrena in atto. Questa è data dalla necrosi a tutto spessore dei tessuti superficiali e profondo coinvolgendo anche i tessuti ossei ( falangi e metatarsi)
La gangrena richiede terapia di urgenza con rimozione dei tessuti necrotici e infetti e una terapia antibiotica a largo spettro.
Anche qui ossigenoterapia iperbarica o normobarica
Se la gangrena è secca allora la urgenza è relativa e l’urgenza è solo data dal fatto che può evolvere in gangrena umida. Si esegue asportazione dei tessuti necrotici fino ad arrivare a tessuto sani e sanguinanti . Spesso se la gangrena è secca vi sono fatti vascolari importanti e si deve fare una angiografia per valutare eventuale rivascolarizzazione
Quadro meno frequente nella mia esperienza è il piede diabetico cronico con osteomielite cronica dovuta a lesioni suppurative date da ulcere che sono trascurate o che in ogni caso non arrivano alla guarigione e sono sempre la porta dalla quale possono entrare germi e infezioni
La terapia chirurgica è discutibile mentre sono imperative terapia antibiotiche a largo spetto e di durata sicuramente lunga associata a ossigenoterapia iperbarica
Infine in tutte le forme acute e croniche è fondamentale il controllo del diabete.