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Interessante iniziativa da imitare per prevenire le complicanze del piede diabetico

Riportiamo qui sotto una iniziativa interessante e estremamente utile per prevenire le complicanze del piede diabetico Voi sapete come sia in aumento il diabete nelle nostre popolazioni sia per l’invecchiamento della popolazione e sia per lo stile di cita cambiato negli anni. Bene se è in aumento il diabete sono naturalmente anche in aumento le complicanze del piede diabetico, sia di tipo acuto che di tipo cronico. La prevenzione come sempre può essere primaria o secondaria Nella prevenzione primaria noi dobbiamo sensibilizzare la gente ad una corretta alimentazione, ad uno stile di vita consono e a controlli della propria cenestesi e del proprio metabolismo con visita dal proprio medico di famiglia La prevenzione secondaria o diagnosi precoce è sensibilizzare i pazienti in genere diabetici a fare controlli medici o specialistici e a gestire il proprio piede controllandolo, misurando la propria sensibilità e la propria circolazione La prevenzione comporterebbe una diminuzione di complicanze con beneficio dei pazienti e naturalmente con diminuzione della spesa sanitaria ( sia per ospedalizzazione che per spesa farmaceutica) La ASL di Rimini ha attivato questa prevenzione e credo che possa essere seguita in altre ASL Qui sotto riportiamo la iniziativa di Rimini Prevenire, o fare diagnosi precoce, per non ammalarsi, o almeno ammalarsi il più tardi possibile e in maniera meno grave. Con questo obiettivo l’Azienda USL di Rimini ha attivato un programma di prevenzione e diagnosi precoce delle complicanze vascolari e neurologiche agli arti inferiori, che possono colpire le persone ammalate di diabete. Il Servizio di Diabetelogia coordinato dalla dottoressa Anna Carla Babini (nell’ambito della Unità Operativa di Medicina Interna II, diretta dal dottor Giorgio Ballardini) sta contattando un campione di pazienti diabetici per propor loro la visita di screening alle gambe e ai piedi. I pazienti sono stati selezionati su base clinica in collaborazione con i medici di famiglia: età compresa tra 50 e 75 anni, durata della malattia superiore a 8 anni con presenza di fattori di rischio quali, ad esempio, ipertensione, cardiopatia, obesità, fumo. Coi pazienti (che vengono appositamente contattati a casa da un’infermiera, dopo aver ricevuto una lettera del Servizio ed essere stati informati dai loro medici di famiglia la cui collaborazione è parte integrante del progetto) viene fissato un appuntamento durante il quale si procede all’ispezione del piede, ad effettuare un doppler ed altri esami sulla sensibilità cutanea al fine di valutare la severità del rischio ed eventuali misure da intraprendere. Non va dimenticato, infatti, che una diagnosi precoce di alterazioni circolatorie e della sensibilità delle gambe e dei piedi nelle persone diabetiche consente di evitare complicanze più gravi, che possono degenerare anche nella perdita dell’arto. Al termine dell’appuntamento ai pazienti vengono dati suggerimenti sulle corrette modalità di cura dei piedi specifiche per pazienti diabetici, e sarà proposto di aderire ad una terapia di gruppo per modificare lo stile di vita, anche con consulenze dietologiche.