Per riassumere la storia della ossigenoterapia normobarica per le lesioni trofiche degli arti inferiori dobbiamo dire prima
Quali sono le lesioni trofiche degli arti inferiori
Perchè si cominciò ad usare la ossigenoterapia normobarica
Cosa significa ossigenoterapia normobarica
Come e quando si usò tale terapia
e alla fine come è stata la evoluzione di tale terapia
Definizione di lesione trofica degli arti inferiori (ulcera e piede diabetico)
Perdita di sostanza legata a modificazioni emodinamiche, emoreologiche e coagulative: nella sua genesi è fondamentale l’impegno del microcircolo e conseguente compromissione del trofismo tissutale. Rappresenta l’epifenomeno di varie patologie che hanno alla base un insufficiente apporto ematico con conseguente ipossia ed infezione (Bimonte).
Classificazione
1) Ulcere da stasi venosa
2) Ulcere arteriose
3) Ulcere traumatiche
4) Ulcere da collagenopatie
5) Ulcere diabetiche
Sostanzialmente parliamo di ulcere degli arti inferiori e di complicanze del piede diabetico
Bene, la terapia di tali lesioni negli anni ha seguito varie metodiche e si basava in parte nel tentare di risolvere la eziologia e in parte in terapie empiriche che cercavano di chiudere e di risolvere le lesioni . Sostanzialmente si trattava di cercare di eliminare la causa se questa era conosciuta ( bypass arterioso, angioplastica, safenectomia, resezione osteomielite ecccc.). D’altra parte si cercava di pulire la lesione ( terapia con goccia cadente di fisiologica) o si cercava di stimolare con vari medicamenti la crescita del tessuto di granulazione e della cute.
Poi si scoprì che i tessuti avevano bisogno dell’ossigeno
Fisiopatologia dell’ ulcera
La ossimetria transcutanea ha evidenziato a livello delle lesioni vasculopatiche una pO2 di 5-10 mm di Hg.
Tale valore è incompatibile con la vita delle cellule e impedisce la proliferazione e l’azione dei leucociti che richiedono valori di pO2 di 30-40 mm di Hg: da ciò deriva il pericolo di infezione.
Anche la sintesi del collagene a partenza dai fibroblasti non può prescindere dall’ossigeno.
Nelle condizioni di relativa ipossia si formerà un collagene immaturo e poco stabile con inevitabili problemi di cicatrizzazione.
Per la riepitelizzazione dell’ ulcera necessita di
a) Un apporto ottimale di ossigeno
b) Una completa detersione della lesione
c) Una buona perfusione ematica
E allora sempre cercando di eliminare la causa se nota delle lesioni trofiche si passò alla terapia dell’ossigeno
E subito la terapia venen usata in due modi principali
1) Camera iperbarica
2) Ossigeno topico o locale
Ma come funzionano i due sistemi? L’iperbarico e il normobarico ?
Razionale della ossigenoterapia iperbarica
Ripristina la diffusione dell’O2 dai capillari alle cellule ove questa è impedita o per diminuzione della perfusione ematica o per ispessimento dei mezzi di transito (edema, membrane piogeniche, tessuti necrotici)
La concentrazione di ossigeno nella camera iperbarica è del 23% ma non arriva a contatto della lesione trofica in quanto la lesione rimane medicata e coperta
L’ossigeno disciolto nel plasma è pari a 6 cc%
Razionale della ossigenoterapia normobarica
La concentrazione di ossigeno in un involucro normobarico è del 95% e arriva a contatto della lesione in quanto la terapia viene fatta senza alcuna garza oi medicazione
L’ossigeno agisce quindi direttamente stimolando il tessuto di granulazione e il collagene. Tenete presente che la lesione deve essere detersa da zone necrotiche e fibrina
L’aumento di ossigeno disciolto nel plasma non avviene e quindi rimane all’incirca al 2 cc%
La Camera iperbarica non ha bisogno di spiegazione
Vediamo due esempi tipici
L’ossigenoterpia in normobarismo ha visto invece una evoluzione
Dapprima si introduceva l’arto in un sacchetto di plastica e quindi si faceva introdurre l’ossigeno gassoso attraverso un tubicino e quando il sacchetto era gonfio usciva vecchio ossigeno e ne entrava altro
Naturalmente non vi erano elementi scientifici e non si poteva misura esattamente quanto ossigeno era nel sacchetto , la sua concentrazione, la sua umidità, la sua temperatura eccc.
Tale terapia era usata in varie università e in varie reparti specialmente di dermatologia e di chirurgia vascolare
Tutt’ora questo metodo viene usato senza una validità scientifica in alcuni reparti anche grandi reparti
Per esempio viene usato nel Reparto di Dermatologia dell’Ospedale di Treviso diretto dalla Dottoressa Diva Simonetto
La terapia va bene ma non ha validità scientifica in quanto le condizioni cambiano e quindi il metodo non è ripetibile nello stesso modo ma varia con il variare degli elementi variabili
Successivamente nel 2003 venne ideato dal Dr Madeyski una camera normobarica che aveva i caratteri scientifici in quanto la terapia era ripetibile in maniera esatta da un paziente ad un altro.
Subito dopo una camera simile venne introdotta negli Stati Uniti e successivamente sempre negli Stati Uniti venne messa in commercio una camera che lavorava in leggero iperbarismo ( ma sostanzialmente era un normobarismo)
In Italia dalla prima versione si arrivò al 2005 alla seconda versione e alla commercializzazione di una versione domiciliare e nel 2007 si arrivò alla terza versione tutt’ora in commercio.
Nel 2014 arriverà in commercio la quarta versione con una novità mondiale in essa.
Il modello attuale è il seguente
con la versione domiciliare
Questa brevemente è la storia negli anni della ossigenoterapia , da quelle tradizionali, a quelle empiriche alla ossigenoterapia iperbarica e finalmente a quella normobarica
La differenza tra la camera iperbarica e quella normobarica si può riassumere in questo modo
DIFFERENZE
TRA CAMERA IPERBARICA
E CAMERA DISTRETTUALE.
Sostanzialmente la camera iperbarica agisce grazie all’aumento dell’ossigeno disciolto mentre la camera distrettuale agisce grazie alla elevata concentrazione di ossigeno a livello delle lesioni trofiche
Camera iperbarica vantaggi
Aumento dell’O2 disciolto
Azione battericida
Azione antiedema
Azione cicatrizzante
Camera iperbarica svantaggi
Non sopportata da molti pazienti per
-Problemi cardiaci,vestibolari, psicologici,ecc.
-Numero limitato di centri.
-Problemi di trasporto.
-Elevati costi
Camera normobarica Vantaggi
Elevata concentrazione d ossigeno sulla lesione
Nessuna controidicazione locale o sistemica
Uso domiciliare
Elevata compliance
Efficacia documentata
Basso costo d’acquisto e di esercizio Costo sociale
Facile reperibilità
Assenza di controindicazioni
Rapido training del personale
Svantaggi
Nessun aumento di ossigeno disciolto nel plasma
Ma nessuna controindicazione