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Ossigenoterapia domiciliare: facciamo chiarezza

camera iperbarica

 

 

Ultimamente si parla molto di ossigenoterapia domiciliare rispetto alla ossigenoterapia ospedaliera

ossrepirazione

 

Quando si parla di ossigeno terapia domiciliare si pensa subito all’uso tradizionale di tale terapia. quella usata per le malattie respiratorie.

Ma a noi interessa fare chiarezza su altro tipo di ossigeno terapia: quella usata per le lesioni trofiche degli arti inferiori ( ulcere, piede diabetico, osteomieliti, ustioni ecc….) in alterativa alla ossigeno terapia iperbarica. Questa ultima si esegue in strutture che possiedono le camere iperbariche

uopmo conmaschera

 

Quindi la prima distinzione che dobbiamo tenere presente è cosa significa domiciliare e successivamente il motivo per il quale si usa tale terapia. Le indicazioni, i protocolli, le controindicazioni variamo a secondo del fatto che la ossigeno terapia sia fatta a domicilio on in strutture ospedaliere e private ma dedicate a tale scopo ma variano anche a secondo la patologia che deve essere trattata con la ossigeno terapia.

 

Come prima cosa vediamo cosa significa ossigenoterapia. Significa terapia con ossigeno. Questa terapia consiste nell’introdurre nell’organismo di un paziente una quantità di ossigeno superiore a quella che normalmente un soggetto introduce con la respirazione.  Normalmente un soggetto sano e che non fuma introduce una quantità di ossigeno sufficiente al suo bisogno . Ricordiamo che la concentrazione di ossigeno nell’aria è del 23% e tale quantità è sufficiente in un soggetto sano e che non fuma ad arrivare ad una saturazione di ossigeno nel sangue del 95-98%.

I fumatori hanno una saturazione minore in quanto la Co si lega alla emoglobina in quantità maggiore diminuendo la saturazione di ossigeno nel sangue.

Ma vi sono diverse malattie delle vie respiratorie che impediscono al paziente di introdurre tramite gli alveoli la quantità di ossigeno sufficiente per avere una buona saturazione , almeno del 90%e

 

L’ossigeno viene fornito in bombole di metallo o in altri tipi di contenitori a domicilio mentre in ambiente ospedaliero viene erogato da contenitori a muro centrali. Può essere distribuito al paziente con dei tubicini, con una maschera, con canula nasale, tramite canula tracheale

bombole diossigeno

 

L’ossigeno terapia viene praticata in Ospedale nella fase acuta e a domicilio nelle fasi croniche

E così abbiamo visto cosa sia la ossigeno terapia per problemi respiratori e abbiamo visto ce può essere erogata in ambiente ospedaliero ma più facilmente a domicilio.

 

Ma la ossigenoterapia può essere usata per problemi non respiratori e qui si deve fare un pò di chiarezza e capire come si pratica, a chi si pratica e quali sono non solo le indicazioni ma le controindicazioni alla ossigenoterapia non per problemi respiratori.

 

Noi abbiamo messo a punto un sistema che di ossigenoterapia per le lesioni trofiche degli arti inferiori ( ma va bene anche per gli arti superiori, solo che sono in percentuale minori come frequenza) e per le complicanze del piede diabetico

Quando parliamo di ossigenoterapia per le lesioni degli arti inferiori in genere parliamo di ossigenoterapia tramite camerta iperbarica

 

L’ossigenoterapia iperbarica locale rappresenta la tappa evolutiva di quell’utilizzata negli ultimi trent’anni per il trattamento di diverse patologie legate   a deficit circolatori o a patologie infettive . L’ossigeno somministrato agisce sui tessuti devitalizzati o, comunque, sofferenti, con meccanismo da contatto e mediante l’azione della componente disciolta nel sangue in parte legata alla emoglobina, in parte disciolta nel sangue come componente libera (quest’ultima rappresenta la componente attiva della sostanza). Nella camera iperbarica generale si ottiene un aumento della pressione ambientale (iperbarismo) mentre rimane invariata la concentrazione o pressione parziale di ossigeno.

Tutto questo determina un aumento della disponibilità di ossigeno da parte dei tessuti sia per quanto riguarda la componente da contatto che quella disciolta nel plasma.

Vi sono delle controindicazioni che limitano l’uso della camera iperbarica. Queste sono mediche, personali e sociali. E sono principalmente: Mediche: malattie cardiocircolatorie, respiratorie e cocleovestibolari ;  Personali: problemi psicologici oltre alla claustrofobia; Sociali: difficile reperibilità (poche e private), mancanza di posti letto, costi alti di produzione e di utilizzo e difficoltà di strutture ospedaliere o dei soggetti domiciliari al raggiungimento delle camere stesse con aumento dei costi sociali e personale

 

Naturalmente la camera iperbarica può essere fatta solo in strutture dedicate ospedaliere o nella maggior parte dei casi private.

Quindi la ossigeno terapia in iperbarismoi esclude la terapia domiciliare

 

ulcosancon donna

 

La soluzione a tanti problemi della camera iperbarica si possono trovare nella ossigenoterapia in normobarismo applicata in maniera distrettuale.Il concetto sostanziale è quello di consentire l’applicazione locale della terapia eseguita in camera iperbarica a patologie ad estensione limitata con il vantaggio di non avere controindicazioni assolute. Non si lavora in iperbarismo ma in normobarismo e non si lavora quindi introducendo tutto il corpo nella camera iperbarica ma soltanto la parte del corpo che abbisogna della ossigenoterapia. Vengono quindi a cadere tutte le controindicazioni e si abbattono i costi sia personali sia sociali. Nella camera per ossigenoterapia distrettuale  la percentuale di Ossigeno all’interno (a contatto con la lesione) è circa del 95% rispetto al 21-23 % presente nella camera iperbarica generale.  In tale maniera (minor ossigeno disciolto nel plasma, ma aumento dell’ossigeno a contatto con l’ulcera) si ottiene un effetto terapeutico poco dissimile da quello che si ottiene nella camera iperbarica tradizionale, in quanto l’iperbarismo ridotto viene compensato dall’aumento della disponibilità di ossigeno.

Vantaggi: Elevata compliance; Efficacia documentata; Basso costo d’acquisto e d’esercizio; Facile disponibilità della terapia; Assenza di controindicazioni assolute; Rapida formazione del personale

 

 

Pazienti  con ulcere flebostatiche; Pazienti con ulcere diabetiche; Paziente con lesioni traumatiche o neoplastiche o ustioni parcellari o in attesa di innesto dermoepidermico di qualsiasi età anche se la patologia si riscontra maggiormente tra i 50 e 80 anni. Si deve considerare le patologie correlate o favorenti: arteriopatia,flebopatia; diabete, trauma , osteomielite aperta o chiusa, collagenopatia in terapia con cortisone

Deve essere valutato al momento dell’inserimento del paziente l

la presenza di tessuto necrotico, la facilità al sanguinamento, la quantità e composizione dell’essudato, la presenza e tipologia dei patogeni, il PH della ferita,la compromissione del gradiente di O2, il danno neurologico periferico (in particolare per la patologia diabetica),, il diametro della lesione, la profondità della ferita , la non corretta gestione della malattia e il dolore o bruciore o fastidio del paziente

ulcosan

 

 

Durata e modalità di trattamento:

  • Variabile a secondo la patologia e i risultati e il decorso
  • Il paziente avrà un trattamento quotidiano 7 giorni su 7 e sarà di  1 o 2 ore il giorno (distanziati di 6 ore)
  • Non si tiene conto della pressione barometrica all’interno della camera distrettuale in quanto ininfluente , mentre si dovrà invece valutare il grado umidità e il gradimento del paziente secondo il grado di umidità che viene variata aggiungendo acqua all’interno

 

Conclusioni  e risultati : Dato che si tratta di patologia cronica l’ulcera flebostatica e quella ischemica non possono giungere ad una guarigione definitiva se non viene tolta la causa, si deve tendere allora ad una migliore qualità di vita, tutti i casi trattati hanno visto diminuire la secrezione (100%), migliorare la sintomatologia soggettiva (90%) mentre il miglioramento obiettivo si è visto nel 85 % dei casi.  Sono stati trattati  ulcere flebostatiche;  ulcere ischemiche in ASO + miste ;  osteomieliti;  lesioni traumatiche; Ustioni; Microfratture

Il dispositivo ULCOSAN ( mod. CID 700/A e modelli seguenti )   è presente sia in Presidi Ospedalieri e Case di Cura private, ma vi è anche in versione domiciliare . La sua semplicità di utilizzo (la cura dei soggetti si può svolgere sia in ospedale sia tra le mura domestiche può essere noleggiato direttamente dal paziente, il quale con l’ausilio di un familiare può provvedere alla propria terapia, tra la tranquillità delle pareti domestiche e con la continuità che solo tale facilità di applicazione permette.

 

Ma il vero vantaggio è quello dell’uso domiciliare di tale terapia

 

Quali sono le differenze tra ossigeno terapia in iperbarismo e quella in normobarismo ?

 

L’ossigenoterapia iperbarica locale rappresenta la tappa evolutiva di quell’utilizzata negli ultimi trent’anni per il trattamento di diverse patologie legate   a deficit circolatori o a patologie infettive

L’ossigeno somministrato agisce sui tessuti devitalizzati o, comunque, sofferenti, con meccanismo da contatto e mediante l’azione della componente disciolta nel sangue in parte legata alla emoglobina, in parte disciolta nel sangue come componente libera (quest’ultima rappresenta la componente attiva della sostanza).

Nella camera iperbarica generale si ottiene un aumento della pressione ambientale (iperbarismo) mentre rimane invariata la concentrazione o pressione parziale di ossigeno.

Tutto questo determina un aumento della disponibilità di ossigeno da parte dei tessuti sia per quanto riguarda la componente da contatto che quella disciolta nel plasma.

Vi sono delle controindicazioni che limitano l’uso della camera iperbarica. Queste sono mediche, personali e sociali. E si possono così riassumere:

Mediche: malattie cardiocircolatorie, respiratorie e cocleovestibolari

Personali: problemi psicologici oltre alla claustrofobia

Sociali: difficile reperibilità (poche e private), mancanza di posti letto, costi alti di produzione e di utilizzo e difficoltà di strutture ospedaliere o dei soggetti domiciliari al raggiungimento delle camere stesse con aumento dei costi sociali e personali.

 

 

La soluzione a tanti problemi della camera iperbarica si possono trovare nella ossigenoterapia in normobarismo applicata in maniera distrettuale.

Il concetto sostanziale è quello di consentire l’applicazione locale della terapia eseguita in camera iperbarica a patologie ad estensione limitata con il vantaggio di non avere controindicazioni assolute.

Il concetto di terapia normobarica distrettuale trova applicazione empirica nei principi e nelle applicazioni in diversi Reparti di Chirurgia generale ad indirizzo vascolare che in Reparti di dermatologia.

Non si lavora in iperbarismo ma in normobarismo e non si lavora quindi introducendo tutto il corpo nella camera iperbarica ma soltanto la parte del corpo che abbisogna della ossigenoterapia.

Vengono quindi a cadere tutte le controindicazioni e si abbattono i costi sia personali sia sociali.

Nella camera per ossigenoterapia distrettuale  la percentuale di Ossigeno all’interno (a contatto con la lesione) è circa del 95% rispetto al 21-23 % presente nella camera iperbarica generale. D’altra parte l’ossigeno disciolto nel plasma aumenta a 2% volumi rispetto al 6% che per effetto dell’iperbarismo si ha nella camera iperbarica. Noi otteniamo tali valori ponendo al paziente la mascherina e dando ossigeno tramite questa per via naso-orale.

In tale maniera (minor ossigeno disciolto nel plasma, ma aumento dell’ossigeno a contatto con l’ulcera) si ottiene un effetto terapeutico poco dissimile da quello che si ottiene nella camera iperbarica tradizionale, in quanto l’iperbarismo ridotto viene compensato dall’aumento della disponibilità di ossigeno, (In molti reparti e ambulatori chirurgici e dermatologici questo tipo di terapia viene da anni applicata in modo empirico e non standardizzabile, l’ossigeno viene fornito attraverso un tubo di polietilene collegato alla sorgente, l’ambiente viene creato attraverso un sacchetto di plastica chiuso attorno all’arto da trattare). La critica che si può portare a tale terapia applicata fino ad ora era quella di essere una terapia empirica, artigianale: non vi era una precisione per quanto riguardava la concentrazione dell’ossigeno, la concentrazione dell’umidità e il tempo di utilizzo era quindi soggettivo.

ossogenoa domiclio

 

I buoni risultati della metodica hanno portato a cercarne un’applicazione più razionale, ripetibile ed esteticamente gradevole che garantisse nello stesso tempo concentrazioni d’ossigeno, grado d’umidità, gradienti pressori noti con tempi d’utilizzo prevedibili e per tale motivo siamo passati ad un dispositivo ( ULCOSAN ) che è registrato al Ministero della Salute.

I Vantaggi di poter eseguire tale terapia anche a domicilio, nella propria abitazione sono notevoli

La terapia può essere eseguita ogni giorno, 7 giorni su sette, senza soste in maniera continuativa a differenza della camera iperbarica

Possono eseguirla tutti senza alcuna controindicazione, pazienti anziani , paziente che non possono lasciare il letto

Si possono usare bombole di diversa capacità, possono essere bombole di ossigeno gassoso o bombole di ossigeno liquido.

Poichè la normativa diceva che per uso respiratorio si poteva usare ossigeno gassoso o liquido mentre per altre applicazioni si usava solo quello gassoso normalmente la terapia a domicilio per le le lesioni trofiche degli arti inferiori viene fatta con le bombole di ossigeno gassoso

La bombola deve essere prescritta su ricetta del SSN e autorizzata dalal ASL.

Attualmente alcune ASL non concedono l’ossigeno per uso domiciliare per tali lesioni ma solo per patologia respiratoria.

La MPSystem ha il permesso dal Ministero della Salute di poter distribuire l’ossigeno domiciliare. Non ricaricando il costo dell’acquisto dell’ossigeno dalle ditte che lo producono lo può dare ai pazienti a costo conntenuto. Per tale motivo l’affitto del dispositivo a domicilio anche se si aggiunge il costo dell’ossiogeno  rimane sempre sotto il costo di recarsi ad un centro che presenta la camera iperbarica ogni giorno ( solo 5 gg su 7) ai quali si aggiunge il costo sociale della pesrona che accompagna il paziente alla terapia.

In sostanza la ossigenoterapia domiciliare può essere fatta per quanto riguarda la terapia delle ulcere degli arti inferiori e per le complicanze del piede diabetico con l’ossigeno tramite bombla di ossigeno gassoso che viene contenuto tramite un erogatore nella camera normobarica chiamata Ulcosan.

Questo dispositivo ha portato un soffio di novità rispetto alle terapie tradizionali ed ha comportato un risparmio per la sanità pubblica e privata con benefici evidenti per i pazienti.

Vantaggi non solo ecconomici ma vantaggi di poter fare la terapia ogni giorno nel proprio domicilio senza alcuna controindicazione. La efficacia del trattamento è dimostrata da molta letteratura specialmente americana.