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Perché l’anziano si frattura? Quali le possibilità di terapia e di prevenzione?

Torniamo sull’argomento OSTEOPOROSI in quanto è una patologia che spesso troviamo negli anziani che sono i pazienti che presentano maggiormente il problema delle ulcere agli arti inferiori

E quindi prevenire tale patologia è utile a tutti ma in modo particolare alle persone con ulcere agli arti inferiori

Presentiamo allora un interessante articolo del Dott. Alessandro Francescon, che prendendo spunto da un  Simposio “Osteoporosi e fratture nell’anziano” svoltosi  nell’ambito di un recente Congresso Nazionale di Geriatria organizzato dalla Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG), espone alcune riflessioni sulla malattia Osteoporotica analizzandone aspetti epidemiologici, terapeutici e gestionali, condividendo anche quanto riportato dagli Autorevoli  Cattedratici Relatori del Simposio.

Perché l’anziano si frattura? Quali le possibilità di terapia e di prevenzione?

A cura di: Dott. Alessandro Francescon, Specialista in Geriatria e Gerontologia

 Ambulatorio di Osteoporosi- Casa di Cura Sileno e Anna Rizzola, San Donà di Piave (Ve)-

Il problema dell’Osteoporosi riveste in Italia un ruolo molto importante essendo il nostro uno dei paesi più “vecchi” del mondo. L’attenzione che deve essere data a questo problema deve esser massima soprattutto  in questo momento in cui la ricerca scientifica  attraverso i numerosi  trial clinici ci sta fornendo dati interessanti non soltanto a riguardo della densità minerale ossea ma soprattutto sull’efficacia dei farmaci nel ridurre l’incidenza di fratture osteoporotiche.

Tra gli elementi da considerare come principali cause di fratture nell’anziano vanno annoverate le cadute che certamente sono il fattore di rischio più importante, facilitate dalla ridotta stabilità, alterazioni dell’equilibrio, ridotta forza muscolare, calo della vista, patologie concomitanti come l’ictus e  altri disturbi neurologici, le cadute possono essere dovute a cali pressori o all’azione di farmaci, in particolare psicofarmaci. Altro fattore predominante e concausa  di una frattura è  la fragilità ossea.

Cadute e fragilità ossea  sono influenzati da altri molteplici fattori, tra questi rilevante è l’entità della massa muscolare e questo perché quando non c’è armonia tra osso e muscolatura, può aumentare il rischio di frattura , vuoi per le cadute, vuoi per altri meccanismi più complessi, a prescindere dalla massa ossea, che comunque nell’anziano di solito è ridotta.

Attualmente i criteri per la diagnosi di Osteoporosi sono basati sulla esecuzione della Densitometria ossea (ad ultrasuoni o a raggi X), sulla valutazione della presenza di fattori di rischio e su una imprescindibile valutazione clinica multidimensionale, in particolare nei soggetti di età avanzata.

Dati recenti evidenziano però la necessità di valutare oltre che la misurazione della densità minerale ossea che come già detto con l’avanzare dell’età si riduce progressivamente, altri parametri, tra questi, di peculiare rilevanza risulta la distribuzione  geometrica dell’osso.

La distribuzione geometrica e il tessuto osseo si modificano con l’invecchiamento, l’osso riduce sia  il suo contenuto minerale che la matrice proteica, perde elasticità e diventa sempre più “porotico”. Nella popolazione più giovanile, ma anche in un soggetto affetto da Osteoporosi,  attraverso il processo di rimodellamento osseo, si assiste ad una prima fase in cui l’osso va incontro ad un riassorbimento, poi a una seconda fase in cui  attraverso un processo di apposizione di nuovo osso periostale, l’osso si rigenera e può diventare anche più resistente ai traumi. Tale processo sembra essere più efficace nel sesso maschile rispetto a quello femminile. Se il rimodellamento osseo non avviene in maniera come sul dirsi “armonica”l’osso può perdere le sue caratteristiche strutturali e geometriche che da un punto di vista fisico meccanico si traducono in perdita di elasticità e robustezza, con facilità quindi a fratturarsi in relazione ai traumi a volte anche di lieve entità.

L’Osteoporosi, così come tutte le patologie età dipendenti, è assai importante nel soggetto anziano già di per sè fragile in quanto può favorire la perdita dell’autosufficenza. L’Osteoporosi e le fratture ad essa correlate rappresentano uno dei temi cardine della Geriatria anche se, questi argomenti sono stati per anni un po’ trascurati. Molto deve essere  ancora fatto per la prevenzione dell’Osteoporosi a cominciare dalla correzione dell’introito di Calcio e Vit D nella popolazione Italiana, i cui livelli sono ancora sotto i valori minimi.

Solo da poco tempo è emerso il concetto che la prevenzione ed il trattamento di questa Patologia debbono essere prioritari al fine di migliorare la qualità di vita del soggetto anziano oltre che ridurre i costi socio sanitari.

Un recente studio ha mostrato come la densitometria ossea sia in grado di fornire una indicazione del rischio di frattura  pari a quello dato dai valori pressori  per il rischio di ictus cerebrale.

Oltre ai farmaci che già hanno dimostrato efficacia nella riduzione del numero di eventi fratturativi, come i Bifosfonati, è da sottolineare che sono in fase di studio alcune molecole nuove per la terapia dell’Osteoporosi, tra queste gli Estreni.

 Molto promettente, infine, risulta  per i pazienti affetti da Osteoporosi  una nuova modalità di  approccio denominata “Osteoporosis school” della quale però parleremo più in dettaglio, prossimamente, in un altro articolo ad essa dedicato.