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Profilassi della TVP in CHIRURGIA. Prevenire una delle cause di ulcere flebostatiche

Abbiamo più volte scritto che la TVP , ovvero la tromboflebite profonda ma anche quella superficiale può essere causa a distanza di ulcere flebostatiche o ulcere venose Orbene vogliamo qui esporre i consigli per un protocollo per prevenire la TVP in vista di interventi chirurgici La trombo embolia venosa (TEV) è una patologia frequente che può portare al decesso pazienti ospedalizzati e per la quale esistono ben qualificati interventi di prevenzione. Sono oggi ben definiti e disponibili linee guida nazionali e internazionali in aiuto ai clinici per garantire la protezione dei pazienti ad alto rischio. La profilassi della TVP prese avvio negli anni 60 con l’adozione di procedure fisiche mirate a prevenire la stasi venosa agli arti inferiori ; negli anni 70 si assistette all’introduzione di metodi farmacologici e in particolar modo l’impiego delle eparine; negli anni 80 furono sviluppate le eparine a basso peso molecolare successivamente utilizzate nella pratica clinica. I risultati dello studio chiave concepito per valutare il grado di compliance alle linee guida sulla prevenzione della TVP sono stati recentemente pubblicati su e The Lancet. La TVP è stata valutata utilizzando le linee guida dell’America College of Chest Physicians. Si devono considerare 1) Fattori di rischio La valutazione del livello di rischio deve essere effettuata rilevando il seguenti fattori A) età B) obesità grave C) presenza di vene varicose D) pregressa trombo embolia venosa E) trombo figlia congenita o acquisita F) patologia neoplastica maligna G) presenza di patologie quali: infezioni gravi insufficienza cardiaca, infarto del miocardio o ictus recenti, malattie infiammatorie croniche dell’intestino, sindrome nefrosica, poli citemia, paraproteinemia, emoglobinuria parossistica notturna, insufficienza respiratoria. H) Abitudine al fumo. I) Assunzione di terapia ormonale estro progestinica. L) Gravidanza o puerperio. M) Presenza di catetere venosi centrali. N) Paresi arti inferiori e patologie che impediscono la mobilità degli arti inferiori 2) Classificazione del rischio A) rischio basso B) rischio moderato C) rischio alto D) rischio altissimo 3) Adozione delle misure preventive La profilassi individuale deve essere scelta tenendo conto dell’efficace dei rischi (in particolare di sanguinamento), delle preferenze dei pazienti, della loro compiace (autonomia motoria, livello di collaborazione, eccetera), delle contro indicazione delle singole metodica. In tutti i casi: A) è necessario programmare la mobilizzazione precoce dei pazienti anche attraverso esercizi per gli arti inferiori. B) È necessario assicurare tutti i pazienti una adeguata idratazione. C) Pazienti immobilizzati hanno maggiori difficoltà ad assumere liquidi: è necessario mettere in atto azioni opportune per assicurare loro una adeguata idratazione. Le linea guida sono disponibili sui seguenti siti Lazio sanità: www.asplazio.it Società Italiana di Chirurgia Vascolare and endovascolare: www.sicve.it Società Italiana di Diagnostica Vascolare: www.sidv.net Società Italiana di Angiologia e Ppatologia Vascolare: www.siapav.it Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani: www.acoi.it Chirurgia Generale: raccomandazioni 1) paziente a basso rischio (di età inferiore quarant’anni, esente da fattori di rischio aggiuntivo individuale) in occasione di procedure chirurgiche minori si raccomanda la semplice mobilizzazione precoce 2) paziente a rischio moderato uno) soggetti che devono essere sottoposte chirurgia non maggiori di età compresa tra i 40 sessant’anni o con fattori di rischio addizionale due) soggetti che devono essere sottoposte chirurgia maggiore di età inferiore quarant’anni in assenza di fattori di rischio addizionale si raccomanda l’impiego di profilassi con eparina basso peso molecolare nella misura relativa al peso corporeo e ai fattori di rischio. In alternativa si raccomanda profilassi meccanica nei casi in cui vi siano controindicazioni alla profilassi farmacologica. 3) Pazienti ad alto rischio uno) soggetti che devono essere sottoposte chirurgia maggiori di 60 anni due) pazienti che devono essere sottoposte chirurgia i portatori di fattori di rischio individuale addizionalii, anche di età inferiore ai 40. Si raccomanda profilassi con eparina basso peso molecolare in dosi superiore a 3000 unità di 4) paziente ad altissimo rischio (fattori multipli) si raccomanda che la profilassi farmacologica venga associata a profilassi meccanica pazienti ad altissimo rischio, ad esempio chirurgia oncologica, la profilassi farmacologica può essere proseguita dopo la dimissione. Raccomandazioni per la chirurgia laparoscopica l’impiego routinario della profilassi anche trombotica farmacologica nei pazienti sottoposti a chirurgia laparoscopica, non è indicato Si raccomanda la precoce mobilitazione postoperatorio dei pazienti sottoposti a procedura di chirurgia laparoscopica che hanno fattori di rischio aggiuntivi e che possono essere oi devono essere sottoposte profilassi con uno dei seguenti principi terapeutici: profilassi meccanica o eparina basso peso Per i pazienti in terapia con dicumaraloci: sospensione della terapia anticoagulante orale cinque giorni prima dell’intervento da sostituire con eparina basso peso molecolare a dosaggio terapeutico con un’ultima non somministrazione la sera precedente l’intervento chirurgico e ripresa della somministrazione 12 ore dopo l’intervento imbricandola con ili controllo iniziando alla seconda giornata postoperatoria fino al raggiungimento del range terapeutico ottimale Nei soggetti allergici intolleranti alla eparina basso peso molecolare si sostituisce con altre eparina basso peso molecolare iniziando sempre con gli stessi orari. Tutti gli Ospedali dovrebbero poi eseguire le seguenti direttivi A) Chek List Valutazione del rischio tromboembolico e monitoraggio B) Diagramma di flusso per la profilassi C) Compiti e Responsabilità SE vengono seguiti questi criteri la possibilità di un TVP sarà ridotto al minimo e quindi anche la possibilità di insorgenza di ulcere venose sarà ridotto al minimo