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Metodologia del trattamento della Ossigenoterapia normobarica per le ulcere degli arti inferiori

 

Descriviamo le indicazioni e la metodologia da applicare per utilizzare in maniera ottimale e razionale la ossigenoterapia normobarica con il dispositivo Ulcosan 

INDICAZIONE DI  DI UTILIZZO

ž  indicazioni

ž  metodologia di trattamento

ž  Durata di trattamento

ž   

Indicazione ( patologie trattate)

ž  Ulcere flebostatiche

ž  Ulcere diabetiche (piede diabetico)

ž  Ulcere in arteriopatici

ž  Lesioni traumatiche

ž  Lesioni iatrogene

ž  Ulcere varie

 

Metodologia del trattamento

ž  Indicazione, per quanto possibile, precisa alla ossigenoterapia. Tale indicazione deve essere posta da un medico specialista in chirurgia Generale, chirurgia vascolare, dermatologia, diabetologia o da un medico che abbia un’esperienza e competenza su tale patologia

ž  Indicazione, per quanto possibile, precisa alla ossigenoterapia. Tale indicazione deve essere posta da un medico specialista in chirurgia Generale, chirurgia vascolare, dermatologia, diabetologia o da un medico che abbia un’esperienza e competenza su tale patologia

ž  La possibilità della ossigenoterapia e la modalità di somministrazione deve essere saggiata e valutata da personale medico o paramedico in quanto la sensibilità alla dose, al tempo e alla umidità sono individuali

ž  Le uniche sostanze usate dalla medicazione sono rappresentate da soluzione fisiologica per la detersione prima e dopo l’applicazione dell’ossigeno. Non vengono usate betadine o medicazioni vasellinate o che non lasciano passare l’ossigeno

ž  Se la lesione è dolente , oltre ad aumentare l’umidità si può bagnare la lesione con marcaina o altro anestetico locale.

 

 Procedura corretta validata

ž  Sfasciatura della lesione

ž  Sua detersione con garza bagnata con fisiologica (non coprire la lesione con nessuna medicazione);

ž  Introduzione dell’arto nella camera per ossigeno

ž  Chiusura della stessa possibilmente sopra al ginocchio

ž  Erogazione dell’ossigeno in prossimità della lesione a secondo la sensibilità del paziente con un flusso tra i 3 e i 5 LT al minuto per 10 minuti e quindi a 3 LT al minuto

ž  La durata complessiva salvo casi particolari è di un’ora.

ž  Alla fine eseguire detersione con garza bagnata di fisiologica e quindi coprirla con garza con la stessa soluzione  o con anestetico locale se la lesione è dolorosa

 

Durata del trattamento

ž  La durata del trattamento per giorno è indicata dal medico che pone l’indicazione e che segue il paziente e l’evoluzione della ferita, in ogni modo consigliamo le seguenti direttive:

ž  Il trattamento deve essere  eseguito giornalmente.

ž  E’ preferibile eseguire due applicazioni al dì di un’ora ciascuna

 

Durata del trattamento: effetti

ž  Il miglioramento viene constatato generalmente dopo 10-15 giorni e si evidenzia alla terza settimana di applicazioni.

ž   ogni caso comunque  presenta delle variabili  individuali date dal soggetto con a fattori etiologici e patologie concomitanti variabili.

ž  Non ci sono controindicazioni  per un trattamento  anche di 4 ore al giorno secondo l’esperienza di diversi casi

 

Valutazione dei risultati

ž  E’ utile e dovrebbe essere prassi fotografare la lesione al momento della prima visita e prima della detersione chirurgica o medica.

ž  La lesione sarà poi fotografata ad intervalli regolari decisi dall’equipe medica.

ž  Con software opportuno si possono misurare i diametri della lesione, la sua profondità, la sua superficie e la sua circonferenza e se possibile  eseguire e registrare dei grafici che dimostrino il comportamento della lesione e l’efficacia o meno della terapia

 Importante é

ž  Fotografare

ž  Annotare le variazioni oggettive

ž  Annotare  le impressioni soggettive riferite dal paziente.

 

Parametri di valutazione

ž  Prendere  in considerazione

—  i dati del paziente

—  le cause

—  i fattori concausali

—  le patologie associate

—  i farmaci in uso

—  la nascita e la durata della lesione

—  i sintomi dichiarati dal paziente

—  la secrezione

—  le caratteristiche della lesione e del tessuto di granulazione