Consigli per infermieri e medici sulla elastocompressione
Diamo qui alcuni consigli pratici per evitare complicanze o un uso non corretto nella elastocompressione
Quando si esegua una elastocompresisone si deve considerare che
– Il bendaggio deve essere eseguito a partire dal piede, verso l’alto;
– Il piede va mantenuto per tuitta la fasciatura a 90%;
– La compressione deve essere decrescente dal basso verso l’alto;
– Intorno alle articolazioni, bendaggi devono essere eseguiti a 8 o a lisca di pesce
– Nel bendaggio di gamba si deve arrestare la benda alla testa del perone;
– Cercare di proteggere le aree tendinee;
– Cercare di mantenere una tensione costante;
– Ricordarsi di avvisare il paziente delle possibili complicanze ed istruirlo nella rimozione, praticamente come un consenso informato
Vediamo che materia possiamo avere per il bendaggi
Le bende di fissaggio elastiche autoaderenti comprendono quelle morbide e quelle del Gruppo del “Peha haft”
Vi sono poi le bende di supporto che hanno elevata pressione di lavoro e bassa pressione di riposo che consente di indossarle anche a riposo. Queste possono essere con una elasticità al 90% oppure del gruppo delle bende “tipo Ideal”
Vi sonbo ancora le bende elastiche che possono essere bende tubolari ,tipo “Prontogrip” o bende ad elasticità lunga, media, corta
Ancora troviano le bende per il bendaggio alle paste che può essere
1) All’ossido di zinco o zinco + ittiolo
2) Gruppo del “Viscopaste” ed “Ichthopaste”
Ancora troviamo le bende elastoadesive che possono essere usate per il bendaggio fisso o le bende del gruppo del “Tensoplast”
Altre bende sono le bende coesive ad elasticità corta che possono essere ad alta pressione di lavoro e bassa di riposo e quelle del gruppo del “Co-plus”
E per ultime possiamo a vere le bende per un bendaggio multistrato ad alta compressione
Vediamo ora le LE CALZE ELASTICHE : quali sono e come si usano-
Infatti la elastocompressione oltre che con un bendaggio, può essere effettuata tramite la calza elastica.
Le calze elastiche può essere di tre tipi principalmente
1. Preventive 2. Terapeutiche 3. Antitrombo
Le calze agiscono attraverso una tensione predeterminata della fibra elastica.
Devono essere i medici a prescrivere la calza elastica adatta al soggetto e ala sua aptologia Il medico o l’infermiere devono prendere le misure dell’arto per determinare la calza idonea.
Le calze Preventive Si misurano in DEN che indicano il calibro del filo elastico.
Trattasi di una calza confezionata di una maglia tubulare che, inseritasu un modello metallico, viene termosaldata per darne forma.
Vengono impiegate in assenza di malattia quando si rilevino fattori di rischio e su questi vanno calibrate.
In Pratica vi sono le calze a 40 DEN, quelle a 70 DEN e quelle a 140 DEN e la divisione è a secondo i fattori di rischio del soggetto
I fattori professionali, soprattutto la stazione eretta e la temperatura, vanno tenuti in grande considerazione.
Ricordiamo che una calza preventiva non costituisce una terapia. Per favorirne l’uso è importante far sapere al paziente come non debba essere indossata in modo continuativo ma portata durante la fascia oraria di maggior carico .
Le calze terapeutiche:
Si misurano in mmHg e sono suddivise in 3 classi (K)
1) K1 = mmHg 15 – 21 2) K2 = mmHg 23 – 32 3) K3 = mmHg 34 – 46
Quali sono le indicazioni dei vari tipi di calze ?
Le calze di Classe K1 vanno bene per l’edema serale reversibile per le varici
Le calze di Classe K2 vanno bene per le varici con edema permanente
Le calze di calsse K3 sono indicate per esiti TVP per varici con fibrosi sottocutanea, per esiti di TVP sottopoplitea, per edema non reversibile, per ulcera cicatrizzata
Le calze antitrombo hanno delle indicazioni che seguono i protocolli che noi stessi abbiamo messo nel sito e si oprega di rivedere tali protocolli. In ogni caso sono indicate per la prevenzione della TVP. ,nel periodo perioperatorio e vanno rmosse solo a piena mobilizzazione.
Se vogliamo fare schematicamente un riassunto possimao dire che nelle indicazioni e nelle controindicazione dobbiamo tenere presente i seguenti principi generali
La prescrizione di una calza non confortevole non è utile perchè non verrà indossata e quindi risultarebbe inutile
La calza deve essere indossata dal paziente e quindi deve avere una compresisone che permette al paziente l’uso. Dobbiamo tenere presente oltre alla patologia di base l’età del paziente, la forza fiusica, se il paziente è anche arteriopatico, se vi sono problemi di deambulazione e lo stato delle articolazioni, la compliance e il trofismo cutaneo.
Ricordiamo che la calza deve essere indossata al mattino prima della comparsa dell’edema e mantenuta il più a lungo possibile, e, se possbile, fino al momento di andare a dormire.
Ricordiamoci sempre di parlare al paziente e spiegare come si indossa la calza e come si usa e come si toglie. In genere è consigliabile usare le calze durante la notte . La calza deve essere ben tesa e terminare alla testa del perone.
Questi sono dei consgli ma sarà bene che il medico abbia un rapporto sincero con il paziente e spieghi sempre le indicazioni conoscendo bene la patologia dle paziente e i suoi stili di vita