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La Gangrena e la ossigenoterapia normobarica con Ulcosan

Cosa è la Gangrena? Qui vogliamo parlare di un argomento importante, frequente e che può essere trattato dopo l’intervento chirurgico con la ossigenoterapia e con l’Ulcosan. Spesso questo termine ricorre quando parliamo del piede diabetico. Ma la gangrena può avvenire per altre cause. Vediamo allora di cosa si tratta, perche viene, come si previene e come si cura . La gangrena è la morte di un tessuto o o di una parte del corpo causata dalla mancanza del flusso ematico.. Tale flusso può essere interrotto improvvisamente o cronicamente. Le cause sono molte ma tutte si riconducono e vanno ricercate principalmente in ischemie (dovute ad embolie o trombi), infezioni batteriche, congelamenti o a patologie come diabete o arteriosclerosis che occludono vasi arteriosi più o meno grandi Le gangrene sono sostanzialmente di tre tipi in base all’agente causale. 1) Gangrena secca, che rappresenta la tipica complicanza del diabete e della arteriosclerosi . In pratica abbiamo una ischemia più o meno settoriale senza infezione batterica. 2) Gangrena umida provocata da un’infezione batterica che nasce da una ferita aperta e non adeguatamente trattata; in questo caso la causa è di tipo ischemico conseguente a proliferazione batterica. 3) Gangrena gassosa, provocata dalla diffusione di tossine prodotte da batteri che vivono nell’intestino e nel terreno e che possono infettare i tessuti ltraumatizzati da una ferita Come ci si accorge che sta iniziando una grangrena? Chiaramente la sintomatologia e la obiettività variano dal tipo di gangrena (secca, umida, gassosa) e dalla zona in cui la gangrana si produce. 
Nel caso più frequente di una gangrene diabetica possiamo vedere: a) Una alterazione del colore della pelle che diventa rossa , marron,verdastra o nera b) Il tessuto è gonfio, molle e marcio c) Il piede o l’arto diventa secco, nero, quasi mummificato d) Presenta un odore di marcio, maleodorante tipico di un tessuto necrotico e) Normalmente vi è una perdita di sensibilità che aumenta con il progredire della gangrena. Il dolore diminuisce fino a sparire nella zona necrotica f) La zona presenta delle zone infette, purulente o a volte sanguinante Naturalmente I vari sintomi variano nelle zone secche e nelle zone umide Se invece la gangrena è gassosa e la infezione è all’interno e in parte esce all’esterno i sintomi sono invece differenti: 1) Possiamo avere malessere, febbre e confusione sia in rapporto alla febbre che alla tossiemia 2) Il dolore in genere è sempre presente 3) Difficilmente manca la febbre 4) Spesso il paziente è tachicardico e ipoteso e sudato, disponoico 5) Si nota alla ispezione e al tatto la presenza di gas nei tessuti sottocutanei 6) Si può arrivare alla setticemia con I sintomi tipici di tale situazione La diagnosi di gangrena viene fatta come sempre con una accurata anamnesi e su un esame obiettivo della zona colpita dalla necrosi o gangrena. Naturalmente sI devono eseguire alcuni esami per definire la patologia sia come genesi ma anche come definizione di sede esatta in vista della terapia. Non saranno solo gli esami del sangue per valutare la infezione e la anemia di tipo spesso tossico ma anche uno studio radiologico ( Rx , TAC o RNM per determinare l’entità del danno subìto). Se è possibile si esegue un doppler ma anche una arteriografia o una AngioTAC o AngioRNM per identificare con certezza l’arteria ostruita responsabile dei sintomi.
 Indispensabile è anche un esame culturale ( tampone) per identificare i batteri coinvolti nell’infezione. TERAPIA La Gangrena è una patologia che richiede un adeguato e tempestivo trattamento per evitare le complicanze, quali per esempio la diffusione generalizzata dell’infezione (in presenza di gangrena umida o gassosa). Il paziente deve essere ricoverato in una struttura adeguata a tale patologia.
Il trattamento medico impone le solite misure salva vita per ristabilire le funzioni cardiocircolatirie e renali Ma poi l’intervento chirurgico è bene che sia eseguito prontamente perche se non si elimina la zona con la gangrena (rimozione del tessuto necrotico o amputazione dell’arto coinvolto) accompagnato da una terapia antibiotica aggressiva, si rischia una setticemia e vi è pericolo di vita La GANGRENA SECCA richiede la asportazione della zona necrotica, morta prima che la gangrena si estenda. Naturalmente , se possibile, si deve cercare di ripristinare il flusso di sangue nella zona gangrenata. Quindi due sono le cose da fare in maniera prioritaria: cercare di ripristinare l’afflusso di sangue dove è stato ostruito con vari tipi di interventi e successivamente amputare la zona gangrenata. Deve essere prima ripristinato l’afflusso di sangue in modo che l’intervento di amputazione possa essere minimo e abbia possibilità di successo. Noi riteniamo che la amputazione di una zona grangrenata che abbia come causa una ischemia ( sia arteriopatica che diabetica) debba essere lasciata quasi sempre guarire per seconda intenzione. Se si sutura si rischia che la sutura vada in ischemia per chiusura dei piccoli vasi con deiscenza della ferita. Lasciando la ferita aperta noi pratichiamo la ossigenoterapia normobarica con il dispositivo Ulcosan per una o due ore al giorno con ottimi risultati. Se invece ci troviamo di fronte ad GANGRENA UMIDA bisogna agire sulle condizioni locali e generali per diminuire il dolore procurato dall’infezione. Naturalmente essendoci una infezione in atto deve essere somministrata una dose di antibiotici a largo spettro. I più utilizzati per tale scopo sono la penicillina, il metronidazolo e gli aminoglicosidi. Naturalmente anche qui l’intervento chirurgico è indispensabile. Spesso si usa fare prima una toiletta chirurgica per pulire la zona necrotica infetta , lasciandola aperta e passare poi ,ad infezione debellata, ad una amputazione in tessuto sano. Anche qui usiamo la ossigenterapia normobarica con il dispositivo Ulcosan con ottimi risultati Nei casi invece , per fortuna meno frequenti, di GANGRENA GASSOSA si deve procedure in maniera veloce con la rimozione chirurgica del tessuto infetto associata ad una cura antibiotica a largo spettro per prevenire la setticemia. Alcuni pazienti affetti da gangrena gassosa si possono curare con l’ossigenoterapia iperbarica in modo di fornire livelli di ossigeno superiori rispetto alla norma inibendo la crescita dei batteri anaerobi ed stimolando il tessuto di granulazione . Ci si chiede spesso se è possibile prevenire la gangrena nel paziente diabetico. I pazienti diabetici sono a rischio di arrivare ad una gangrena sia secca che umida. I pazienti diabetic devono pertanto pore la massima attenzione al loro corpo e in modo particolare alle lore estremità. I piedi sono il loro punto debole. Avendo una diminuzione di sensibilità possono più facilmente pungersi, feririsi e non accorgersi se non quando la infezione è in piena attività. I diabetici dovrebbero essere abituati a seguire certi comportamenti di igiene per prevenire le infezioni in genere, i traumi ai piedi e la gangrena secca o umida. I piedi dei diabetici dovrebbero essere sempre controllati non solo dalla persona in questione ma anche da una altra persona sia la moglie o il marito o da un medico per vedere se esistono lesioni che possono portare ad una infezione se non trattata. Ogni ASL dovrebbe far partire un programma di educazione e di prevenzione per I pazienti diabetici che sarebbe utile non solo ai pazienti ma anche alle casse dello stato